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L'arte del rap
La magia dell'hip-hop attraverso il freestyle e le battaglie, dove le parole prendono vita nell'istante.
Cover: The Sugarhill Gang - Sugarhill Gang.
L'hip-hop è un movimento culturale nato nei quartieri urbani degli anni '70. È un insieme di elementi artistici che abbracciano la musica, la danza, l'abbigliamento e il linguaggio. Al centro dell'hip-hop c'è il rap, una forma di espressione musicale che combina ritmo e poesia parlata. Uno degli aspetti più interessanti del genere è il freestyle. Ossia, una tecnica di improvvisazione nel rap, in cui l'artista crea parole e rime al momento. È una dimostrazione di abilità e creatività, in cui l'artista sfrutta la propria inventiva per mettere insieme frasi e giochi di parole in tempo reale. Il freestyle rappresenta la vera essenza del rap, dando spazio alla spontaneità e all'originalità dell'artista. La battaglia freestyle è un'evoluzione del freestyle, in cui due o più rapper si sfidano a turno, cercando di superarsi a vicenda con le loro improvvisazioni. È una vera e propria competizione verbale, in cui i partecipanti cercano di dimostrare la propria superiorità sul piano delle rime, dell'abilità tecnica e della presenza scenica. Le battaglie freestyle sono molto intense e spesso coinvolgono l'uso di insulti e provocazioni, ma sono considerate una forma di competizione sana all'interno della cultura dell'hip-hop.
Origini in Italia
Come l'hip hop italiano ha trovato la sua voce e influenzato la scena musicale del paese.
Cover: Radical Stuff & Lo Greco Bros - Jazzy Rap Night Live.
L'hip hop italiano è un genere musicale che si è sviluppato in Italia a partire dagli anni '80. I testi erano prevalentemente in inglese, come ad esempio "Let get dizzy" o "Ontha Run" dei Radical Stuff nel 1992. Tuttavia, il movimento ha subito una trasformazione significativa quando gli artisti hanno iniziato a esprimersi nella lingua italiana, creando così una connessione più diretta con il pubblico nazionale. Uno dei primi esperimenti che ha contribuito a delineare la scena dell'hip hop italiano è stato realizzato nel 1986 dalla band bolognese "Raptus", fondata da Ohm Guru e Gaudi con l'etichetta Attack Punk Records. Questa pionieristica collaborazione ha gettato le basi per l'evoluzione dell'hip hop italiano e ha aperto la strada a numerosi artisti che avrebbero successivamente influenzato il panorama musicale del paese.
Lo sviluppo
Come si è evoluto il genere negli anni '90.
Cover: Onda Rossa Posse - Batti Il Tuo Tempo.
Negli anni '90, il rap italiano si sviluppa in due realtà distinte. Da un lato, la scena commerciale che viene criticata da quella underground per la sua tendenza a proporre sonorità banali e già note per un pubblico più ampio. Dall'altro lato, la scena underground sottolinea la ricerca di uno stile unico e la proposta di qualcosa di nuovo nell'ambiente rap. Nei primi anni '90 l'Onda Rossa Posse pubblica il primo disco in vinile di rap italiano. Li seguiranno a ruota artisti come: Speaker Dee Mo, Assalti Frontali, Deda, Treble… Nella scena underground, i Nuovi Briganti, Possessione, Sa Razza e Frankie Hi Nrg con "Fight Da Faida" rappresentano il rap italiano old school dei primi anni '90, un periodo segnato dalle stragi di mafia che hanno scosso il paese. Nel 1993, Frankie Hi Nrg diventa il primo rapper italiano a pubblicare un album di hip hop in italiano distribuito da una major con "Verba Manent". Nel frattempo, Dj Albertino, conduttore radiofonico di Radio Deejay, dà visibilità ad artisti come Articolo 31, OTR e Tormento nel suo programma "One Two One Two", contribuendo alla diffusione dell'hip hop italiano.
Perché il rap ha avuto successo?
Quali sono i motivi per il quale è diventato un genere così popolare?
Cover: Marracash - King Del Rap.
Il rap ha avuto così tanto successo perché è una forma musicale privilegiata che rende possibile l’espressione della propria identità spesso in contrasto o aperta polemica con le istituzioni politiche e sociali. Le caratteristiche che lo rendono un tale mezzo di espressione sono il linguaggio di rottura, anche violenta, rispetto a tutte le tradizioni musicali, l’enfasi sulla comunicazione diretta con gli altri, la facilità con cui chiunque lo può cantare, e la legittimità artistica derivante dall’impegno politico e dall’emanazione della cultura del ghetto americano (Wright 122).
La crisi del 2000
Cambi di genere, chiusure e defezioni: come l'hip-hop italiano affrontò i cambiamenti culturali e la perdita di punti di riferimento.
Cover: Articolo 31 - Domani smetto.
Nei primissimi anni del 2000 l’hip-hop subì un leggero declino, a causa della neonata passione per il punk-rock e la dance tra i giovanissimi. Per arginare questo problema, alcuni prominenti esponenti del rap, decisero di cambiare completamente genere: Neffa si dedicò definitivamente al pop-soul con il singolo "La mia signorina", ottenendo un notevole successo, ma diventando in qualche modo emarginato. A causa delle stesse ragioni, anche l'unica rivista italiana a coprire l'intera cultura hip hop, AL Magazine, chiuse i battenti, lasciando i lettori senza una fonte autorevole di informazioni. Continuano le defezioni tra gli ex alfieri del rap italiano: stavolta è il turno degli Articolo 31, che con l’album "Domani smetto" passano al pop. Il numero di album hip hop italiani pubblicati si riduce drasticamente, così come quello delle jam, ovvero i tradizionali party dove il rap si suona. Chiude anche la storica trasmissione di Radio Deejay che si occupava di seguire le evoluzioni della scena, One Two One Two.
La rivincita dell'hip-hop
Freestyle, Club Dogo, contest e nuove pubblicazioni.
Cover: Club Dogo - Mi Fist.
Nel cinema, l'uscita del film "8 Mile" nel 2003, su internet la nascita di forum e blog stimola la diffusione del genere. Nel frattempo, il circuito del freestyle, seppur lontano dai riflettori mainstream, vive un momento di grande vitalità. Milano diventa un punto di riferimento con lo Showoff, una serata settimanale organizzata da Bassi Maestro e Rido, che attira appassionati e sfidanti da tutto il nord Italia. Anche a Torino, il torneo nazionale Tecniche Perfette vede esponenti di spicco della scena piemontese sfidarsi a suon di rime. Nel 2003, a Milano, il gruppo Club Dogo, formato dalle ceneri delle Sacre Scuole, pubblica il loro primo album autoprodotto, "Mi Fist", che cambierà per sempre il suono dell'hip hop italiano. A Bologna nasce il 2theBeat, uno dei contest più importanti nella storia del freestyle italiano, che vede oltre 60 rapper sfidarsi in battaglie freestyle durante le tre edizioni (2004-2006). La peculiarità dell'evento era l'assenza di una giuria, poiché le sfide venivano decise interamente dal pubblico. Inoltre, viene lanciata la rivista Groove dedicata al rap italiano e va in onda il programma televisivo Rapture sulla rete All Music. I numeri del movimento iniziano nuovamente a crescere.
Dall'underground alle major
Nuovi talenti emergono e nuovi suoni si fondono e il rap italiano.
Cover: Fabri Fibra - Tradimento.
Durante gli anni 2005-2008, il rap italiano ha vissuto un'importante trasformazione. Le major si sono interessate al fenomeno del rap, mettendo sotto contratto artisti come Mondo Marcio e Fabri Fibra. Nonostante le incertezze iniziali, gli album "Solo un uomo" e "Tradimento" hanno ottenuto un'accoglienza positiva in classifica. Altri rapper italiani, come i Club Dogo e Inoki, sono stati reclutati dalle major. Il rap italiano ha iniziato a ricevere riconoscimento anche all'estero, come dimostrato dal concerto di Jay-Z a Milano. Nonostante il successo, i rapper hanno dovuto affrontare ostacoli per farsi spazio nei media mainstream, a causa del linguaggio e dei messaggi considerati controversi. Ad esempio, i Club Dogo si sono trovati spesso in conflitto con recensori e intervistatori. Nel 2008, Marracash ha dimostrato che il rap può avere un valore letterario con il suo album omonimo, mentre Fabri Fibra ha collaborato con Gianna Nannini per il brano "In Italia". Questo periodo ha segnato una fase di sfide, successi e cambiamenti significativi per il rap italiano.
Evoluzione del rap italiano
La sfida dei rapper nell'era delle etichette, dei successi in classifica e dei pregiudizi mediatici.
Cover: Emis Killa - L'erba cattiva.
Negli anni 2009-2013, il rap italiano ha continuato a crescere e a diversificarsi. L'underground ha visto l'emergere di nuovi talenti come Emis Killa, Coez, Gemitaiz, Truceklan, Co' Sang e Clementino. La musica elettronica ha iniziato a mescolarsi con il rap, con uscite discografiche che abbracciavano questa nuova tendenza. Fabri Fibra ha sdoganato questa fusione con la super hit "Tranne te". I rapper di successo hanno investito i loro guadagni per supportare e produrre nuovi artisti emergenti, fondando etichette indipendenti come Tanta Roba di Gué Pequeno e Tempi Duri di Fabri Fibra. Nel 2012, Emis Killa ha ottenuto un grande successo popolare con l'album "L'Erba cattiva", mentre Rancore ha conquistato la critica con il suo album "Silenzio". È stato anche lanciato il primo talent show basato sulle battaglie di freestyle, MTV Spit, condotto da Marracash. Nel 2013, Moreno, proveniente dal circuito underground del Tecniche Perfette, ha vinto il talent show Amici di Maria De Filippi, diventando il primo rapper a ottenere questo risultato. Lo streaming musicale ha fatto il suo ingresso in Italia con il lancio di Spotify, rivoluzionando le classifiche musicali nel paese.
Le nuove declinazioni dell'hip-hop
Il successo e la diffusione della trap e dell'indie.
Cover: Gué Pequeno - Vero.
Negli anni 2014-2017, il rap italiano ha raggiunto importanti traguardi. Rocco Hunt ha vinto Sanremo Giovani con il brano "Nu juorno buono", provenendo dal circuito underground delle battle di freestyle. Artisti come Coez, Ghemon, Raige e Dargen D'Amico hanno sperimentato un rap più melodico, avvicinandosi al cantautorato indie. La leggendaria etichetta Def Jam ha pubblicato il primo album di rap italiano, "Vero" di Gué Pequeno. Vista la popolarità che ebbe in passato il documentario "Numero Zero" sul rap italiano degli anni '90, venne prodotto "Zeta" un film che racconta la storia del rapper Izi. In questi anni esplode il fenomeno del genere Trap con l'album "XDVR" di Sfera Ebbasta prodotto da Charlie Charles. Lo stesso producer nel 2016 fa uscire con Ghali il singolo "Ninna nanna", che ebbe un successo senza precedenti, tanto da registrare il numero record di ben 200.000 ascolti su Spotify nelle prime 24 ore. La trap ha dominato le classifiche, ma è emerso anche un filone che integrava musicisti e cantautori, con artisti come Ghemon, Willie Peyote, Frah Quintale, Carl Brave e Coez, che ha ottenuto tre dischi di platino con l'album "Faccio un casino".
L'hip-hop diventa il genere più popolare
Il successo e la diffusione della trap e dell'indie.
Cover: Sfera Ebbasta - Rockstar.
Nel 2018 l'hip hop domina la scena musicale, rappresentando oltre un terzo dei dischi rap tra i primi 100 più venduti in Italia nel 2018. L'album "Rockstar" di Sfera Ebbasta fa impazzire i record: 24 milioni di streaming in 24 ore, tutte le 11 tracce in testa alla classifica di Spotify, album italiano più venduto dell'anno. Nasce TRX Radio, la prima radio urban italiana, grazie alla collaborazione di sei artisti e Paola Zukar. Tuttavia, l'anno è segnato da una tragedia: sei persone, tra cui cinque giovani, perdono la vita in una calca durante un dj set di Sfera Ebbasta in una discoteca di Corinaldo. Nel 2019 Mahmood vince il Festival di Sanremo con la canzone "Soldi", prodotta da Charlie Charles e Dardust, segnando la prima vittoria di una canzone co-firmata da un producer hip hop. Altri successi rap includono "Argentovivo" di Daniele Silvestri e Rancore. Reduci dai loro trionfi discografici, molti artisti organizzano tour nei palazzetti per la prima volta, e spesso riescono addirittura a fare sold-out. Salmo, da sempre il re dei live hip hop, supera giustamente tutti e annuncia un tour mondiale e un concerto allo stadio di San Siro nel 2020.
Il declino della trap e l'evoluzione degli artisti
Cambiamenti nella scena rap, nuove sonorità e l'emergere della drill come sottogenere influente.
Cover: Tedua - Vita vera mixtape.
L'avvento nel 2020 della pandemia colpì negativamente il mondo della musica, impedendo agli artisti di organizzare eventi. La trap, dopo i successi di Sfera, della Dark Polo Gang e altri ebbe un forte calo. Inoltre, i massimi esponenti della trap cominciarono ad adottare sonorità più commerciali e pop, con canzoni rap più accessibili a tutti i tipi di pubblico. Altri artisti, tipo Achille Lauro, cominciano invece a spostarsi su tutt'altri generi e a sperimentare. Ancora altri artisti, per esempio Tedua o Capo Plaza, si avvicinano sempre di più al rap "tradizionale" e alla drill, complice anche il fatto che quest'ultimo sottogenere, a partire da questo decennio, comincia a spopolare nel rap internazionale, con ad esempio Pop Smoke per quanto riguarda la drill in USA, o Central Cee per la UK Drill. In Italia comincia a spopolare con gli artisti del collettivo Seven7oo della RM4E (etichetta discografica), di San Siro, periferia di Milano, i quali Rondo Da Sosa, Vale Pain, Sacky, Neima Ezza, Kilimoney e Keta. Da sottolineare anche la rilevanza del rapper Italo-marocchino di Lecco, Baby Gang, e l'importanza del producer NKO, che produce gran parte dei pezzi drill italiani.
La rinascita della scena pop italiana
Artisti emergenti, album innovativi e il trionfo di Lazza al Festival di Sanremo 2022.
Cover: Lazza - Sirio.
Nel secondo anno di pandemia, la scena pop italiana ha trovato una vetrina importante nel Festival di Sanremo. Artisti come Madame, i Måneskin, i Coma_Cose, la coppia Colapesce-Dimartino, La Rappresentante di Lista, Ghemon e Willie Peyote hanno fatto la loro comparsa, portando freschezza e originalità. Nel frattempo, album insoliti e affascinanti come quelli di Mace e Venerus hanno scalato le classifiche, grazie a un approccio sonoro che fonde elementi locali e globali. Se il rap è ormai il nuovo fenomeno pop, le migliori proposte provengono da album "di strada" come quello di Massimo Pericolo "SOLO TUTTO". Nel 2022 il rapper Lazza esce con l'album "Sirio", risultando l'album con più settimane al primo posto nella storia della Classifica FIMI Album (20 settimane non consecutive), battendo il precedente record detenuto da Vasco Rossi con "Vivere o niente". Nel 2023, 31 anni esatti dal loro primo lavoro artistico, gli Articolo 31 si riuniscono e tornano al Festival di Sanremo portando un pezzo che parla dei dissapori che ci furono in passato che, nel 2006, li portarono a separarsi. Sempre nella stessa edizione Lazza arriva in finale e si classifica secondo al festival con "Cenere".